‘Il merito, il bisogno e il grande tumulto’, presentato il libro di Claudio Martelli

Editoria
Firenze
23 maggio 2025
18:42

‘Il merito, il bisogno e il grande tumulto’, presentato il libro di Claudio Martelli

‘Il merito, il bisogno e il grande tumulto’, presentato il libro di Claudio Martelli
Giani con Martelli e Fantappiè

Un libro che è insieme analisi storica e monito per il presente. Attraverso una rilettura delle grandi sfide del Novecento Claudio Martelli, con il suo ultimo volume dal titolo ‘Il merito, il bisogno e il grande tumulto’, ci invita a guardare con coraggio alla realtà di oggi: un’epoca segnata da disuguaglianze, crisi di fiducia nelle istituzioni e nuove povertà, ma anche da possibilità inedite di riscatto. Il legame tra passato e presente è evidente: come allora, la società è chiamata a bilanciare merito e solidarietà, innovazione e inclusione, senza cedere alla tentazione dei populismi o all’inerzia dei privilegi. La presentazione oggi pomeriggio a Palazzo Strozzi Sacrati. Insieme all’autore il presidente Eugenio Giani ed il segretario generale UIL Toscana Paolo Fantappiè, che ha introdotto l’incontro.

Il titolo prende spunto da un discorso che Claudio Martelli fece nel 1982 alla conferenza di Rimini dell’allora PSI. Un discorso destinato a restare impresso, con il riferimento al ‘merito e al bisogno’, e a reiterare la sua attualità negli anni a venire. 

“Quella conferenza programmatica di Rimini – dice Giani - che ancora oggi è ricordata troppo poco perché si è voluto rimuovere ciò che era prima Repubblica, dà il respiro a quello che poi sarà il governo guidato da Bettino Craxi dall'83 all'87. In quell’occasione Claudio Martelli è il protagonista, introduce nel mondo della cultura socialista valori che vanno al di là delle ideologie. L'alleanza fra il merito e il bisogno è l'elemento forte di quella relazione e la ritroviamo al centro del libro. Le idee e le azioni del PSI in quel periodo storico – aggiunge - sono spesso di rottura col passato, per un'Italia che deve pensare a una società che non lascia indietro nessuno, di qui la dimensione del bisogno, non ideologizzata ma fatta di interventi molto concreti. Un libro come questo è il frutto di una personalità che ha fortemente segnato l'Italia degli anni 70-80 e che può aiutarci a leggere nel modo più corretto l'Italia di oggi”. 

“E' indubbio che viviamo una fase molto tumultuosa per l'appunto – spiega Claudio Martelli -, segnata sia da conflitti di ordine geopolitico, che dal risorgere degli imperi e da questa trasformazione preoccupante degli Stati Uniti, che sembrano sempre meno repubblica e sempre più impero anche loro, e dall'altra parte da un esaurirsi della globalizzazione e conseguenza anche dell'urto tra le nazioni e dunque un rallentamento del commercio mondiale. In più c'è una crisi interna all'Occidente, della democrazia come l'abbiamo conosciuta, determinata dalla concentrazione di potere in mano a pochi oligarchi, gli USA l’esempio lampante. E una nuova dimensione dell'industria che non è più quella del passato, ma è quella del futuro: l'industria tecnologica dove l'elemento tecno e l'elemento intellettuale si fondono in un coacervo troppo potente”.

Nel giorno dell’anniversario della Strage di Capaci, un ricordo di Giovanni Falcone, che lui, in qualità di Ministro della Giustizia, chiamò al Ministero per dirigere la Direzione Generale degli Affari Penali. “Ci ha lasciato lezioni memorabili – ha concluso Martelli - sia in tema di indagini, sia in tema di giustizia, per esempio sostenendo la necessità di separare le carriere dei giudici da quella dei magistrati. Era un uomo a parer mio guidato dalla saggezza, quindi era sempre misurato, equilibrato, non formulava giudizi a casaccio, non mandava ordini aggressivi, né firmava richieste di giudizio, avvisi di garanzia”.