Istituzioni
19 febbraio 2013
15:37

Beni confiscati alla mafia, la Regione sostiene la proposta di legge

FIRENZE La Regione Toscana sostiene la legge di iniziativa popolare per favorire l'emersione alla legalit e la tutela dei lavoratori delle aziende sequestrate e confiscate alla criminalit organizzata. Lo ha detto la vicepresidente intervenuta oggi, al Caff Giubbe Rosse a Firenze, alla presentazione della campagna "Io riattivo il lavoro" presentata da Cgil, Arci, Acli, Avviso pubblico, Centro Studi Pio La Torre, Legacoop, Libera, Sos impresa. La vicepresidente, che ha sottoscritto la proposta, ha ricordato che il sostegno della Regione rientra nel pi generale impegno per l'affermazione di una cultura della legalit , per creare gli antidoti che possono scongiurare la diffusione della criminalit organizzata sul territorio e la penetrazione nella societ , a partire dall'educazione dei cittadini e, soprattutto, dalla scuola.

La legge d'iniziativa popolare si propone di contrastare l'illegalit e di tutelare i lavoratori impiegati nelle attivit produttive sottratte alla criminalit organizzata. Si tratta, ha osservato la vicepresidente, di un passaggio particolarmente importante per i lavoratori di queste realt che, spesso, sono pi fragili e meno tutelati. Per questo una legge che rilanci queste aziende, le renda competitive e in grado di mantenere o incrementare l'occupazione, ha una valore economico ma anche simbolico forte, rappresenta una sorta di rivincita della legalit sulla criminalit . Un valore che indispensabile coltivare, ha spiegato ancora la vicepresidente, perch , se la Toscana non terra di mafia, conosce per infiltrazioni mafiose. E' per questo che occorre tenere alto il livello di attenzione a tutti i livelli e in tutti i settori.

E lo dimostrano i numeri forniti dalle associazioni. In Toscana i beni confiscati sono 50: di questi una decina sono aziende, il resto beni immobili. Il pi significativo rappresentato dall'azienda agricola di Suvignano, nel comune di Monteroni d'Arbia, oltre 700 ettari con costruzioni agricole, un agriturismo e terreni coltivati. Per questa azienda, confiscata nel 2007, la Regione ha fatto richiesta al Demanio di poter trasferire il bene nel proprio patrimonio agricolo e forestale, impegnandosi a mantenere i livelli occupazionali, a sviluppare le attuali attivit e a destinarla come sede di iniziative sociali legate alla lotta alla criminalit organizzata.