Salute
17 dicembre 2015
10:30

Collaborazione tra ospedale di Grosseto e policlinico di Siena salva la vita a giovane paziente

FIRENZE - La perfetta collaborazione tra l'ospedale di Grosseto e l'AOU senese hanno consentito di salvare un ragazzo arrivato in elicottero con Pegaso al policlinico delle Scotte in condizioni critiche, a causa delle gravi complicanze cardiache legate a una malattia cronica intestinale. Un bel risultato che merita di essere raccontato per l'ottimo lavoro multidisciplinare svolto dai medici e conclusosi brillantemente con le dimissioni del paziente.

Tutto comincia il 20 ottobre quando il giovane paziente si sente male e si reca al pronto soccorso dell'ospedale di Grosseto per perdita di forza e sensibilit al braccio destro associata a mal di testa. Qui viene preso in cura dalla cardiologa Paola Pasqualini che gli diagnostica la presenza di un coagulo nel cuore, dal quale probabilmente partito un frammento responsabile del problema al braccio e si mette subito in contatto con il cardiochirurgo del policlinico senese, professor Mario Chiavarelli. Il paziente viene prontamente trasportato in elicottero e operato d'urgenza. "Il trombo cardiaco spiega Chiavarelli - appariva molto mobile con le contrazioni del cuore e con un elevato rischio di frammentarsi e andare a occludere altri vasi, sino a provocare altre embolie, con conseguenze potenzialmente devastanti. Con l'ausilio della macchina cuore-polmoni, abbiamo asportato i trombi presenti sia nel ventricolo che sotto la valvola aortica, diagnosticando anche un'anomalia congenita della valvola mitrale".

Dopo il lavoro effettuato dai cardiochirurghi Mario Chiavarelli, Raffaele Martinelli e Alexander Dokollari, con l'anestesista Daniele Marianello, entrato in azione il chirurgo vascolare Giuseppe Galzerano, che ha rimosso l'embolo dall'arteria del braccio destro. Il paziente stato poi trasferito in terapia intensiva cardiotoracica e affidato alle cure della dottoressa Marcella Caciorgna. "I successivi controlli prosegue Chiavarelli hanno visto la piena collaborazione tra cardiochirurghi, anestesisti, gastroenterologi, neurologi, insieme a infermieri e tecnici della perfusione cardiovascolare e della riabilitazione. Il risultato favorevole di un condizione cos complessa, stato reso possibile dall'efficace interazione di tutti i professionisti coinvolti, che hanno gestito il processo diagnostico-assistenziale in ospedale, e programmato il follow up e le cure a lungo termine. Il paziente conclude Chiavarelli continuer ad essere seguito dalla Cardiologia di Grosseto, a cui va il merito di aver riconosciuto prontamente l'altissimo rischio della situazione clinica".

(Hanno collaborato Ines Ricciato, ufficio stampa AOU senese e Lina Senserini, ufficio stampa Asl 9 Grosseto)