Infrastrutture e mobilità
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6 novembre 2015
15:18

CRPM, Rossi: "Risorse per la Due mari se il corridoio Ancona-Grosseto diventa prioritario"

FIRENZE - Il sottocorridoio mediteranneo, quello teso dai Balcani fino alla Spagna attraverso due bracci diversi di mare ed altrettanti porti, potrebbe passare da complementare a prioritario. Almeno questa l'ambizione. E dunque potrebbe in questo modo contare su finanziamenti europei. Un vantaggio di cui godrebbe anche la Grosseto-Fano, in quell'Italia di mezzo formata da Toscana, Umbria e Marche.

"Sar l'obiettivo e la battaglia da qui ad un anno e mezzo" conferma il presidente della Toscana Enrico Rossi, che ribadisce come mettere insieme Toscana-Umbria-Marche aiuterebbe a pesare di pi in Europa, dove le regioni sono molto pi grandi e popolate di quelle italiane. Il presidente si sofferma e rilancia il suo progetto di riforma nel secondo giorno dell'assemblea della Conferenza delle regioni periferiche marittime ospiti a Firenze, 160 regioni da 28 paesi diversi, a margine della sessione mattutina dedicata appunto ai trasporti.

La Grosseto-Fano oggi un sotto corridoio complementare rispetto all'asse Kiev-Lisbona che passa da Gorizia attraverso la Val di Susa. "E' l'undicesimo corridoio per importanza in Europa spiega Rossi ed diventato tale negli anni passati anche per merito della Toscana. Ora l'impegno deve essere a portarlo tra i primi dieci, perch i primi dieci, quelli prioritari, possono contare anche su finanziamenti europei mentre gli altri ne sono esclusi".  Un invito a fare squadra tra le regioni d'Italia e le regioni periferiche marittime, che contano Umbria e Marche ma anche tutta la costa da Nizza fino all'Andalusia. Una discussione che, oltre all'Unione europea, dovr coinvolgere il Governo.

"Il corridoio, che passa da Ancona e si collega fino a Grosseto conclude Rossi - aiuterebbe anche lo sviluppo dei porti di Livorno e Piombino e un 'Italia di mezzo unita aiuterebbe a far valere le nostre ragioni". Ecco perch aggiunge -  mettere insieme Toscana, Umbria e Marche, pur restando ciascuno toscano, umbro e marchigiano, penso che sia la mossa da fare. Queste regioni hanno un paesaggio, un'agricoltura, caratteri culturali e sociali per tanti aspetti simili. Il mondo cambia e non si pu star fermi: bisogna guardare al futuro forti del nostro passato".