5 dicembre 2014
18:28

Da Cevital un miliardo per Piombino. Rossi: "Tempi rapidi e investimenti su infrastrutture"

PIOMBINO (LI) Isaad Rebram - presidente della Cevital, il gruppo algerino che si appresta a rilevare la ex Lucchini di Piombino ha chiesto tempi rapidi per ottenere le carte e procedere con gli investimenti. E le istituzioni lo hanno garantito.

"Organizzeremo nella citt uno sportello unico, per tutte le autorizzazioni necessarie a partire: quelle locali e regionali ma anche nazionali" rassicura e ripete il presidente della Toscana Enrico Rossi.  Lo fa uscendo dallo studio del sindaco Massimo Giuliani, dove assieme all'assessore Gianfranco Simoncini, il sottosegretario Velo e il commissario dell'autorit portuale Luciano Guerrieri, ha incontrato il patron algerino per oltre tre quarti d'ora.

Il primo forno si riaccender in diciotto mesi, assicurano i portavoce del gruppo: il cronometro partir ad aprile 2015, quando sar firmato il contratto. Il secondo forno partir sei mesi dopo. Lavorer all'inizio con rottami: allo studio la possibilit di creare in Algeria, dove il gas costa un quinto che in Italia, un impianto per la produzione di preridotto. In un caso o in altro Piombino torner da subito a produrre acciai di qualit da subito.

Ma il gruppo non guarda solo indietro e ai due milioni di tonnellate di acciaio che lo stabilimento pu produrre.  "Investiremo sulla ricerca e lo sviluppo racconta il consulente Farid Tidjani : essenziale perch Piombino non chiuda tra otto e dieci anni. E noi qui a Piombino vogliamo rimanere a lungo". Tant' che si punta ad una collaborazione con l'universit di Pisa e il politecnico di Torino. E' stato Farid, che da trent'anni abita a Novara e parla fluentemente italiano, a far scoprire il sito livornese, galeotto il matrimonio del figlio in Toscana. Obiettivo: farne un centro di riferimento mondiale.

Piombino dunque riparte: quattrocento milioni di euro che il gruppo algerino investir subito (150 destinati alla siderurgia), un miliardo a regime. Li investir non solo sull'acciaio, ma anche sulla logistica e l'agro alimentare. "Se siamo arrivati qui grazie alla lotta dei lavoratori e all'impegno delle istituzioni dice Rossi, che sottolinea l'importanza 'keynesiana' di investimenti e politiche pubbliche -  Questa vicenda ci ha fatto anche scoprire quanto importante e determinante sia il lavoro che stiamo facendo su porti e infrastrutture". L'accordo di programma firmato l'anno scorso vale 140 milioni: met ce li mette lo Stato, l'altra met la Regione. Altri 130 si sono aggiunti con la partita di riconversione del porto e sono quasi tutti finanziamenti regionali. "Proprio il porto ha avuto un grande ruolo nell'attrarre questi investitori stranieri e forse ne porter anche altri" ricorda Rossi.

Lo conferma anche il patron algerino, che sogna di far di Piombino "la stella del Mediterraneo": "Quello che da subito ci ha interessato la prossimit al porto: la logistica ha un peso importante oggi sul costo finale del prodotto". E tutto oggi passa da Rotterdam. "Ora conclude Rossi dobbiamo mandare avanti assieme al Governo gli investimenti decisi, a partire dalla bretella di collegamento tra l'Aurelia, la citt e il porto". "La visione di sviluppo dell'area mediterranea legata ai paesi del Nord Africa aggiunge - pu rappresentare davvero la vera svolta per l'economia, non solo di Piombino ma dell'intera Toscana. A partire dalla sua costa".