
Crescono a 300 mila euro e diventano più stabili nel tempo le risorse per le Amministrazioni toscane che aderiscono alla rete Re.A.Dy, la rete nazionale delle Pubbliche Amministrazioni contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.
Lo annunciano il presidente Eugenio Giani e l’assessora alle pari opportunità Alessandra Nardini in occasione della Giornata internazionale contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere che si celebra il 17 maggio.
Nel corso dell'ultima seduta di Giunta, infatti, è stata approvata una delibera che aumenta il finanziamento e lo assicura per 2 anni agli Enti toscani che portano avanti azioni finalizzate a riconoscere e garantire i diritti della comunità LGBTQIA +, contrastando e prevenendo pregiudizi e discriminazioni.
“L’atto approvato - spiegano Giani e Nardini - rinnova il modello di accordo tra Regione e gli Enti locali toscani, Comuni e Province, che hanno aderito alla Rete nazionale, e formalizza la decisione di innalzare ulteriormente in questa legislatura il contributo annuale complessivo, passando da 100mila a 150mila euro. Abbiamo poi voluto proporre un accordo biennale, in modo da garantire certezza di finanziamenti e consentire una maggiore capacità di programmazione". E aggiungono: "è un segnale bellissimo, che conferma la grande attenzione su questi temi, il fatto che siamo la regione più rappresentata all'interno della Rete nazionale, superando ormai i 100 aderenti e avendo ospitato l'evento annuale nazionale ben tre volte nel nostro territorio regionale ".
“Riaffermiamo con orgoglio il nostro impegno per sostenere la rete RE.A.DY, e le amministrazioni impegnate nel contrasto di ogni forma di discriminazione basata sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere – osserva il presidente Giani -. La nostra Regione ha sempre fatto della tutela dei diritti civili un tratto distintivo della propria azione politica e amministrativa. Continueremo a lavorare in sinergia con gli altri enti locali aderenti per promuovere politiche inclusive, sensibilizzare i cittadini e garantire pari opportunità a tutte le persone, indipendentemente dal loro orientamento sessuale. La Toscana è e rimarrà terra di accoglienza, rispetto e valorizzazione delle diversità”.
Oggi Re.A.Dy è una rete che conta più di 300 partner in tutto il Paese. La Toscana è di gran lunga la Regione italiana maggiormente rappresentata in questa organizzazione, con un numero di istituzioni che è passato negli ultimi 5 anni da 39 alle attuali 105. Il suo protagonismo all’interno della Rete ha fatto sì che il meeting nazionale annuale sia stato organizzato per 3 volte in Toscana negli ultimi anni (Monte San Savino, Volterra, Prato).
Nella scorsa legislatura le risorse messe a disposizione dalla Regione ammontavano ogni anno a 80mila euro, poi salite a 100mila euro e quest'anno, per la prima volta, a 150mila euro, con un accordo biennale finanziato con 300 mila euro. Risorse che potranno coprire anche le spese sostenute dagli Enti per la realizzazione degli eventi celebrativi dell’IDAHOBIT 2025.
Il nuovo modello di accordo invita gli Enti aderenti a valorizzare il rapporto con le associazioni LGBTQIA+ del territorio e a creare partenariati tra loro.
"Siamo stati la prima Regione, ormai venti anni fa, ad approvare una legge regionale contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, mentre l'Italia ne è ancora sprovvista" aggiunge Nardini che ricorda "il vergognoso affossamento del DDL Zan in un Paese dove i dati sui crimini d'odio dimostrano la necessità di agire e i fatti di cronaca ci raccontano episodi di discriminazioni, bullismo e talvolta anche violenze. Per questo – conclude - il nostro impegno è quello di portare avanti un’azione di coordinamento, impulso e sostegno delle politiche locali in materia di prevenzione e contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere, contribuendo a migliorare la qualità della vita della comunità LGBTQIA+ verso cui in questi mesi è stato sferrato un vero e proprio attacco, a partire dalle persone trans e dalle famiglie omogenitoriali, le famiglie arcobaleno.
Dobbiamo destrutturare pregiudizi e stereotipi, educando al rispetto delle differenze tutte. Ogni persona ha il diritto di essere chi è e di amare chi vuole. In Toscana non vogliamo ci siano persone, amori e famiglie di serie A e di serie B. Questo, ce lo ha ricordato oggi anche il Presidente Mattarella - che si dimostra ancora una volta un faro in questi tempi bui - è un dovere sancito dalla Costituzione".