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Dika apre il Next Generation Fest: “Siamo qui per cambiare tutto” - Toscana Notizie

Dika apre il Next Generation Fest: “Siamo qui per cambiare tutto”

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2 giugno 2025
13:33

Dika apre il Next Generation Fest: “Siamo qui per cambiare tutto”

L’appello dell’ideatore dell’evento: ““Fermare le bombe a Gaza, un popolo affamato è un crimine dell’umanità”

Dika apre il Next Generation Fest: “Siamo qui per cambiare tutto”

“Siamo qui per cambiare tutto”, per “un paese dove essere giovani non sia un problema ma una risorsa. Dove si possa lavorare senza essere sfruttati, crescere senza essere umiliati, sognare senza essere derisi”.

È la Repubblica italiana che Bernard Dika, ideatore del Next Generation Fest, esorta a costruire insieme aprendo la quarta edizione dell’evento davanti a migliaia di ragazze e ragazzi accorsi al Teatro del Maggio di Firenze. “Cambiare il mondo – fa notare - non è un vezzo da adolescenti”, ma “è un’urgenza da esseri umani”.

Il suo augurio per la Festa della Repubblica ai giovani partecipanti della Generazione Z e Alfa è un invito a essere “sognatori”, “concreti, “scomodi” e “ribelli”, “affamati” e “arrabbiati”. 

“Arrabbiati” perché “abbiamo ereditato una casa in fiamme” ma “ci chiedono di comportarci come se fossimo in salotto a prendere il tè”. “Ho visto – sottolinea Dika - ragazzi che studiano, si laureano, prendono 110 e lode, ma poi devono chiedere ai genitori di fare la spesa perché hanno contratti da fame; che hanno dovuto rinunciare a restare in Italia perché qui la meritocrazia è solo una parola nei bandi di concorso; che hanno lasciato l’università, perché tra affitti, bollette e libri, non ce la fanno più”.

“Concreti”, perché non accettare questo destino significa “riscriverlo con i piedi per terra e le mani dentro la realtà”, sottolinea Dika, ricordando Giovanisì e le storie di alcuni ragazzi beneficiari (il progetto copromotore della manifestazione assieme alla Regione Toscana): chi ha acquisito una professionalità frequentando un Its, chi è tornato tra i banchi di scuola dopo aver imparato a fare l’idraulico, chi ha avviato un’impresa o concluso il percorso di studi grazie a una borsa di studio.

Nelle prime parole dell’intervento, Dika si sofferma sull’attualità. Chiede di fermare le bombe a Gaza: “Un popolo affamato è un crimine dell’umanità”, a cui segue un appello per il disarmo nuclare. E poi aggiunge adattando il celebre brocardo latino: “se vogliamo la pace, prepariamo la pace”.  

“Vogliamo essere autori. Protagonisti. Registi del nostro tempo”, conclude il portavoce del presidente Giani e coordinatore di Giovanisì: “Ci hanno detto: aspettate il vostro turno. E invece noi il turno ce lo siamo presi”. “Perché nessuna ragazza deve rinunciare a un figlio per paura di perdere il lavoro, nessun ragazzo deve accettare un contratto da fame per sentirsi “fortunato”, nessuno deve più lasciare l’Italia per poter crescere.


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