Istituzioni
23 febbraio 2014
15:06

Enrico Rossi: "Basta con le Regioni a statuto speciale".

FIRENZE - "Occorre superare le Regioni a statuto speciale: l'assetto di 70 anni fa non quello attuale e questo tema, anche nel PD, va trattato con coraggio. Temo per che questa distorsione non sar eliminata". Cos Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, intervenuto questa mattina a Firenze, con il presidente lombardo Roberto Maroni, a una iniziativa pubblica organizzata dal "Distretto 108" del Lions Internazionale ("Senato federale: la Camera delle Regioni e delle autonomie locali fra diritto e tradizione italiana").

Portato a titolo di "scontato esempio" il caso dei lavoratori forestali ("un migliaio per tutta la Toscana, ben 17 mila per la Sicilia"), il presidente Rossi, sempre sulle Regioni a statuto speciale, ha aggiunto che "sta diventando intollerabile il fatto che lo Stato tratti in modo cos diverso i cittadini".

Il confronto fra i due "governatori" ha toccato vari aspetti della attualit istituzionale alla vigilia del voto di fiducia per il nuovo governo guidato dal toscano Matteo Renzi. "Molti i difetti e molte le colpe delle Regioni - ha detto Rossi riferendosi a chi vorrebbe mettere in discussione non solo le Province ma pure le Regioni - ma con l'acqua sporca stiano attenti a non buttare via anche il bambino: nel nuovo Senato dovrebbero poter entrare, con rappresentanza unitaria, i rappresentanti delle Regioni e questo darebbe certo un nuovo slancio perch delle Regioni, certo modificate e con uno Stato certo sovraordinato, c' ancora grande bisogno".

Enrico Rossi ha poi sviluppato il suo ragionamento sulla possibilit di introdurre meccanismi per "un federalismo a pi velocit " in un diverso rapporto con lo Stato centrale ("Certo con una compensazione a livello nazionale per i territori pi in difficolt , dobbiamo per arrivare a ottenere i soldi dei cittadini toscani ").

Fra i due presidenti, non mancato l'accordo sulla opportunit di predisporre per il Parlamento, come Regioni italiane, una proposta condivisa sul Senato delle Regioni ("No alle Regioni piccoli Stati - ha precisato Rossi - si alle Regioni che pensano diversamente lo Stato").