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24 giugno 2024
15:26

San Giovanni, Giani: “Data importante per Firenze arricchita da ordinazione nuovo vescovo”

Il 24 giugno è una data particolare per il capoluogo della Toscana perché si celebra la festa di San Giovanni Battista, santo patrono della città, che oggi è coincisa con la proclamazione di don Gherardo Gambelli a nuovo primate di Firenze

San Giovanni, Giani: “Data importante per Firenze arricchita da ordinazione nuovo vescovo”

“Il 24 giugno è una data particolare per Firenze perché in questo giorno si celebra la festa di San Giovanni Battista, santo patrono del capoluogo della Toscana. Oggi, inoltre, vi è stato anche l’insediamento del nuovo vescovo. La Regione non poteva non essere vicina alla città di Firenze in una giornata così straordinaria”.
Queste le parole del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, che questa mattina ha partecipato alle celebrazioni in Duomo della festa di San Giovanni, patrono di Firenze. I festeggiamenti sono iniziati con la sfilata del Corteo degli Omaggi che per le vie del centro si è unito al Corteo storico della Repubblica Fiorentina. I figuranti in costume sono arrivati in piazza della Signoria per la consegna della Croce di San Giovanni e l’esibizione degli sbandieratori. Successivamente, in piazza Duomo, si è svolta l’Ostensione del Reliquiario e delle Croci di San Giovanni. In Santa Maria del Fiore, inoltre, c’è stata la messa solenne in onore del santo patrono.

Quest’anno il 24 giugno è stato tuttavia un giorno speciale anche perché è avvenuta l’ordinazione del nuovo vescovo di Firenze, don Gherardo Gambelli, rispetto al quale il presidente Giani ha detto: “In tempi difficili come quelli che stiamo vivendo, non basta fare il bene, ma bisogna fare bene il bene, come lui stesso ha detto. Siamo certi che il nuovo vescovo di Firenze saprà svolgere nel migliore dei modi il suo compito. Quello che ha detto, ossia che la Chiesa fiorentina continuerà ad attingere a quelle radici di Umanesimo che, dopo la distruzione materiale e morale provocata dalla dittatura e dalla guerra mondiale, seppe rifiorire facendo della città un laboratorio di giustizia sociale e di pace, propugnando il dialogo tra le Nazioni, è il migliore degli auspici che oggi potevamo augurarci”.