
“La Regione Toscana si è attivata immediatamente non appena ha saputo della volontà di trasferire tutti i treni interregionali sulla linea lenta a partire dal 1 gennaio prossimo e ha evidenziato le ragioni della sua contrarietà in una lettera del 4 maggio inviata al presidente di Art (l’Autorità di regolazione dei trasporti) e agli amministratori delegati di Rete ferroviaria italiana e Trenitalia. E pochi giorni fa, non avendo ricevuto risposte, abbiamo provveduto a coinvolgere e a sollecitare lo stesso ministro dei trasporti, la Conferenza delle Regioni e gli assessorati competenti di Umbria e Lazio”.
Il presidente Eugenio Giani e l’assessore regionale alla mobilità e ai trasporti, Stefano Baccelli, intervengono così rispetto al comunicato stampa diffuso dal Comitato dei pendolari del Valdarno, che lamentava una mancata presa di posizione della Toscana.
“In realtà – precisano Giani e Baccelli – siamo stati i primi a reagire, coinvolgendo subito i gestori e poi tutti i soggetti istituzionali. Le preoccupazioni dei pendolari sono anche le nostre e se fino a questo momento non li abbiamo coinvolti è perché contavamo su una modifica della previsione contenuta nella delibera di Art che prevede dal 1 gennaio 2026 il divieto ai treni che viaggiano con velocità inferiore a 200 km/h di utilizzare la linea Alta Velocità”.
A giudizio degli amministratori regionali prima di prevedere spostamenti tra le linee occorre attendere la conclusione dei lavori relativi al nodo AV di Firenze che possono mitigare molto le criticità relative al servizio regionale, garantendo ulteriori possibilità sia per i treni a lunga percorrenza che per il servizio regionale.
Secondo la Regione Toscana le iniziative da intraprendere sia a regime che in questa fase di lavori soprattutto per il territorio toscano devono essere finalizzate a migliorare sempre più il servizio ferroviario di lunga percorrenza e a garantire il necessario equilibrio con i treni regionali.
E’ per questo motivo che da parte della Toscana vi è stato un impegno, analogamente ad altre Regioni, a garantire l’acquisto di materiale rotabile idoneo nell’ambito del Piano Investimenti dei contratti regionali stipulati con Trenitalia, Piano che peraltro risulta in forte ritardo rispetto alle previsioni iniziali anche a seguito del periodo pandemico.
E le criticità che si creerebbero in caso di spostamento dei convogli sulla linea lenta sono numerose.
Infatti la modifica dell’offerta potrebbe determinare un peggioramento dell’utilizzo del mezzo pubblico e potenzialmente una perdita di ricavi da titoli di viaggio in quanto vi è una forte resistenza degli utenti interessati a passare in linea lenta, le sperimentazioni di questi anni sono state oggetto di profonda critica e non è difficile prevedere una perdita di utenza.
La Regione Toscana ritiene che l’applicazione della revoca della deroga nella linea direttissima nel territorio toscano costituisca un fattore di forte criticità sul servizio regionale.
E’ per questo che ritiene opportuno richiedere di mantenere il passaggio degli attuali treni del servizio regionale sulla linea Direttissima e attendere il completo rinnovo del materiale rotabile in coerenza con le previsioni contrattuali, e comunque la conclusione dei lavori sul nodo AV di Firenze per applicare nuove prescrizioni ed indicazioni che possano incidere sulla regolarità e puntualità del servizio ferroviario regionale.
Si attendono adesso le risposte dei soggetti che hanno ricevuto le valutazioni di merito e le proposte della Regione Toscana.