Emergenza e sicurezza
12 aprile 2012
14:42

Nuove regole e controlli più rigorosi per le rotte

FIRENZE - L'introduzione di regole e controlli più rigorosi per la navigazione e le altre attività in mare: questo è quanto esige la tragedia della Concordia. E in questo senso, un primo risultato è già stato raggiunto, con il "decreto-rotte" - più precisamente con il decreto ministeriale "Protezione di aree sensibili nel mare territoriale. Disposizioni per il transito di navi mercantili" - che lo scorso due marzo hanno firmato i ministri dell'ambiente e dello sviluppo economico e dei trasporti, su sollecitazione anche della Regione Toscana.

Disposizioni che sanciscono ciò che da tempo avrebbe dovuto essere garantito: mai più "inchini" in aree protette, vulnerabili o di rilevante pregio, come la laguna di Venezia e il santuario dei cetacei nel mar Tirreno.

Il provvedimento, in base alla stazza delle navi, fissa limiti al transito vicino alle aree protette nazionali e a siti particolarmente sensibili.In particolare viene introdotto un limite di due miglia di distanza per le navi con più di 500 tonnellate. Dove necessario, l'Autorità marittima potrà variare il nuovo limite per assicurare l'accesso e l'uscita dai porti e per garantire la sicurezza della navigazione.

Il riferimento di legge generale è comunque sempre il Codice della Navigazione approvato con Regio Decreto del 30 marzo 1942, che attribuisce le competenza per la sicurezza della navigazione al Comando Generale delle Capitanerie di Porto.

Il sistema di monitoraggio delle rotte è invece disciplinato dal Decreto legislativo 196 del 2005, in attuazione di una direttiva dell'Unione Europea relativa all'istituzione di un sistema comunitario di monitoraggio e informazione sul traffico navale. Campo di applicazione del Decreto sono le navi di stazza lorda pari o superiore a 300 tonnellate, che sono tenute a dotarsi di un sistena di identificazione automatica (il cosiddetto Ais). che permette il controllo delle rotte da satellite tramite GPS. A questo sistema di controllo si aggiunge il cosiddetto Vts, cioè il sistema "Vessel Traffic Services",  gestito dalle Capitanerie di Porto tramite radar da terra.

Il sistema nazionale Ais è costituito da 46 stazioni costiere e consente di ricevere informazioni quali rotta, velocità, posizione e carico.

In un'ottica di implementazione delle cosiddette Autostrade del Mare - per maggiore sicurezza ma anche per maggiore tutela degli ambienti marini - diventa ovviamente ancora più importante il controllo del traffico. L'obiettivo è senz'altro quello di realizzare un sistema coordinato di monitoraggio e controllo, da attivare da parte degli enti preposti alla sicurezza insieme alle Regioni interessate.