
Non c’è l’intesa fra Governo e Regioni sull’atto derivante dal decreto legge sui poteri sostitutivi di Roma sulle liste d'attesa nella sanità. E’ il punto della Conferenza Stato – Regioni che si è svolta questa mattina, sul quale si è voluto soffermare il presidente Eugenio Giani che l’ha presieduta. “Fra i più di 30 temi all’ordine del giorno– ha spiegato Giani- la mancata intesa sulla questione legata al tema della salute, è quello su cui ritengo dover riflettere. Questa mancata intesa nasce dalla consapevolezza, da parte delle Regioni, dell'impegno concreto che mettiamo quotidianamente in campo: risorse, organizzazione, personale. Solo recentemente, con una variazione al bilancio, la Regione Toscana ha stanziato oltre 10 milioni di euro per affrontare il problema. E i risultati si vedono: in Toscana, come in molte altre Regioni, le liste d’attesa si stanno riducendo sensibilmente.
Eppure,- spiega Giani- invece di ricevere un riconoscimento per il lavoro svolto, si rischia di creare un clima di competizione, invocando poteri sostitutivi in caso di presunte inadempienze che, francamente, non riscontro”.
Nel corso della Conferenza Stato – Regioni le Regioni hanno proposto il rinvio della discussione sui poteri sostitutivi in merito alle liste d’attesa e il Governo ha rifiutato il rinvio
Il presidente Giani ha poi fatto riferimento alla Toscana “Per quanto riguarda la nostra Regione – ha continuato- ci stiamo impegnando a fondo: mettiamo risorse, assumiamo personale, chiediamo la piena disponibilità dei nostri medici. E i risultati sono concreti. Quando sono diventato presidente, quattro anni fa, il sistema sanitario regionale erogava circa 10,5 milioni di prestazioni all’anno. Oggi siamo arrivati a 12,5 milioni, a testimonianza di un lavoro costante e di un’organizzazione efficiente, che funziona.»
Il nodo del Dpcm, lo ricordiamo, ruota attorno al ruolo dell'Organismo di verifica e controllo sull'assistenza sanitaria istituito presso il ministero della Salute che nei casi delle inadempienze più gravi può intervenire al posto delle Regioni.