Salute
7 ottobre 2011
12:41

Scaramuccia: 'I 150 anni dell'Unità d'Italia, occasione per riflettere anche sulla nostra sanità'

FIRENZE - "Questo convegno è l'occasione per farci riflettere, non dare per scontati tutti i progressi fatti, apprezzare la sanità che abbiamo e lottare per difenderla". E' quanto ha detto stamani l'assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia, nell'indirizzo di saluto ai partecipanti al convegno "Il contributo della Toscana alla storia della sanità nazionale (1860-1968)", organizzato dalla Regione Toscana in collaborazione con il Centro di documentazione per la storia dell'assistenza e della sanità, che si tiene oggi e domani nella Sala Blu dell'Educatorio del Fuligno, in via Faenza. Il convegno, che ha ricevuto la medaglia d'oro del Presidente della Repubblica, è una delle manifestazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia, ed è l'occasione per ripercorrere alcune tappe fondamentali della nostra storia sanitaria, sia in merito ai profondi cambiamenti dello stato di salute della popolazione dalla seconda metà dell'Ottocento ad oggi, sia per quanto riguarda le evoluzioni legislative, culturali, scientifiche e delle istituzioni avvenute in campo sanitario.

"Centocinquanta anni fa, quando fu proclamato il Regno d'Italia - ha ricordato l'assessore - c'erano molte malattie, niente vaccini né antibiotici, di prevenzione neanche l'ombra, l'aspettativa di vita si aggirava intorno ai 35-40 anni, meno della metà di oggi. Ora abbiamo una sanità che funziona bene, che ci cura tutti, con buoni risultati".

L'Italia oggi è unita dal punto di vista dei servizi sanitari? "Le Regioni hanno la stessa legislazione, più o meno gli stessi finanziamenti - ha detto Scaramuccia - ma in realtà, se andiamo a vedere alcuni indicatori (aspettativa di vita, mortalità perinatale, ecc.) ci rendiamo conto che ci sono forti differenze e grandi disparità tre le diverse regioni. Mediamente, il sistema sanitario italiano è molto buono, ma ci sono regioni ai vertici, e altre in difficoltà".

"In Italia la spesa sanitaria è l'unica spesa sotto controllo - ha detto ancora l'assessore - I dati Ocse ci dicono che è la più bassa tra i Paesi europei sviluppati, dopo di noi solo i Paesi dell'est europeo. E negli ultimi anni non è cresciuta. Il nostro è un sistema universalistico, che funziona mediamente bene, ma che può essere messo in seria difficoltà dall'attuale situazione economica. Per esempio, c'è la tendenza a ridurre sempre di più i Lea, i livelli essenziali di assistenza, a cui tutti abbiamo diritto. Per questo dobbiamo lottare per difenderlo".

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