Fertibio è un progetto che mira a restituire sostanze nutritive al terreno e aumentare la resa e la qualità delle produzioni, usando biofertilizzanti derivati da funghi e batteri. Il progetto sfrutta le micorrize, ovvero il rapporto di simbiosi basato sullo scambio di sostanze nutritive tra funghi e radici delle piante. per fare in modo che i funghi possano dare alle piante i minerali di cui hanno bisogno e che spesso scarseggiano nel terreno.
Progetto FERTIBIO Sviluppo del processo produttivo di FERTIlizzanti BIOlogici e loro applicazione in diverse settori produttivi dell’agricoltura toscana
Capofila: Terre dell’Etruria Società Cooperativa Agricola tra produttori
Partner del progetto: 12 partner (aziende, università, enti di formazione, cooperative agricole, confederazione agricoltori, ecc.)
Consulta il sito web del progetto https://fertibio.ciatoscana.eu/ e il sito di Innovarurale
Programma di sviluppo rurale (Psr) Feasr 2014-2022: Progetto finanziato nell’ambito del Partenariato europeo per l’innovazione (Pei), bando PSGO (Progetti speciali dei Gruppi operativi) (misure 16.2, 1.1, 1.2, 1.3)
Importo: contributo erogato 326.885,08 euro
Durata: 2019 - 2021
Il progetto
I cambiamenti climatici hanno un forte impatto sull’agricoltura e spesso compromettono la fertilità del suolo, ma attraverso l’uso di tecniche innovative è possibile ridurre questo impatto e rendere la filiera agro-alimentare più sostenibile e resiliente. Grazie al cofinanziamento del PSR Toscana 2014-2022 le aziende del progetto e gli altri partner hanno potuto mettere in pratica un progetto con l’obiettivo di restituire sostanze nutritive al terreno e aumentare la resa e la qualità delle sue produzioni, impiegando biofertilizzanti derivati da funghi e batteri. Il progetto Fertibio sfrutta infatti le micorrize, ovvero il rapporto di simbiosi basato sullo scambio di sostanze nutritive tra funghi e radici delle piante per fare in modo che i funghi possano dare alle piante i minerali di cui hanno bisogno per crescere e che spesso scarseggiano nel terreno.
Gli obiettivi del progetto sono:
- trasferire il processo di produzione dei microorganismi dal laboratorio alla creazione di un prototipo da usare nei campi
- realizzare 2 prototipi per produrre i biofertilizzanti: uno per la produzione in vitro e uno per la produzione in serra
- produrre diverse tipologie di biofertilizzanti
- applicare i biofertilizzanti su diverse colture (per esempio, frumento, orzo, girasole, cece, pomodoro) e piante spontanee utilizzate nella ristorazione, sia a pieno campo che in ambiente protetto
- formare dei tecnici in grado di assistere gli agricoltori nella biofertilizzazione
I biofertilizzanti prodotti grazie al progetto Go-Fertibio sono una vera innovazione anche a livello europeo e un’eccellenza per la Toscana. Questo successo è stato possibile grazie alla collaborazione tra i 12 partner, che svolgono ruoli diversi all’interno della filiera. Si tratta, infatti, di società cooperative agricole come la capofila, Terre dell’Etruria, ma anche di enti di ricerca e formazione e di associazioni di categoria.
Così, da un lato, la Scuola superiore Sant’Anna ha messo a disposizione la sua “banca di micorrize” e le sue conoscenze specialistiche, frutto delle attività di ricerca, mentre dall’altro lato le aziende agricole hanno fornito terreni, serre e competenze tecniche.
Fondamentale è stato anche il ruolo della CIA - Confederazione Italiana Agricoltori, che grazie alla sua presenza sul territorio, ha permesso la ricerca delle aziende agricole e promosso la divulgazione dei risultati e degli scambi tra aziende.
Il cofinanziamento del PSR Toscana ha avuto degli importanti effetti positivi sul territorio, sia dal punto di vista economico che da quello ambientale come:
- la diffusione di tecniche innovative nella produzione di biofertilizzanti che ha avuto ricadute economiche sulle aziende produttrici toscane e
- l’impiego dei biofertilizzanti che ha reso le colture più produttive e ne ha migliorato le proprietà nutritive
- maggiore diffusione della conoscenza sull’uso dei biofertilizzanti su tutto il territorio della Toscana, grazie all’organizzazione di corsi, incontri tematici e visite guidate.
In questo modo, molte aziende, convenzionali e biologiche, hanno iniziato a usare i biofertilizzanti, riducendo l’uso di fertilizzanti minerali e migliorando la fertilità del terreno.
Risultati
- Efficiente ed efficace collaborazione tra i partner, che continua anche dopo la conclusione del progetto
- Presenza di partner con profili diversi, che ha permesso il passaggio dalla ricerca di laboratorio all’applicazione sul terreno
- I mix di microorganismi che costituiscono i biofertilizzanti possono portare grandi risultati se preparati in modo specifico per ogni coltura e testati sul campo
- Efficacia dei biofertilizzanti sia in regime di agricoltura biologica che convenzionale, perché permettono di ridurre l’uso dei fertilizzanti minerali e dei pestici, con un impatto ambientale positivo sulla fertilità del terreno e sulla biodiversità
I numeri del progetto
- 12 partner
- oltre otto tipologie di colture biofertilizzate
- oltre 100 aziende agricole raggiunte con le attività di divulgazione e formazione
- 2 servizi speciali realizzati da testate giornalistiche e diversi convegni sia a livello nazionale che a livello europeo per presentare i risultati
Per maggiori informazioni: misure del Psr Feasr 2014-2022 Toscana 2014 - 2022
Parole chiave: Innovazione, psgo, Fertilizzazione e gestione delle sostanze nutritive, gestione del suolo agricoltura biologica, innovazione, produttività, sostenibilità, ambiente, competitività, cooperazione, gruppi operativi