Incidenza della povertà relativa in Toscana: 4,8% nel 2013

Quale è stata la percentuale di famiglie povere in Italia nel 2013? Quante sono le famiglie povere in Toscana? In Italia, le famiglie composte da due persone che hanno realizzato nel 2013 una spesa media mensile inferiore a 972,528 euro (linea di povertà), sono classificate come relativamente povere. Per famiglie di ampiezza diversa il valore della povertà relativa si ottiene applicando un'opportuna scala di equivalenza che tiene conto delle economie di scala realizzabili all'aumentare del numero di componenti. Nel 2012 la soglia era 990,88 euro, superiore del 1,9% rispetto al 2013. In Toscana la percentuale di famiglie in condizioni di povertà relativa, è fra le più basse d'Italia: 4,8% (78mila 600 famiglie), di poco superiore a quella di Trentino Alto Adige (4,3%) ed Emilia Romagna (4,5%). Tenendo conto dell'errore campionario (pari al 22,73%) la stima oscilla, con una probabilità del 95%, tra il 2,7% e il 7%. Rispetto all'incidenza del 6,8%, registrata nel 2012 si osserva, tuttavia una diminuzione statisticamente significativa. Sono questi le principali evidenze delle elaborazioni dell'Ufficio regionale di Statistica, sulla base dei dati dell'Indagine Istat sui consumi delle famiglie.


Nel quadro nazionale la Valle d'Aosta e la Lombardia si collocano su valori dell'incidenza di povertà superiori al 6% . Ad eccezione dell'Abruzzo (15,5%), dove il valore dell'incidenza di povertà non è statisticamente diverso dalla media nazionale, in tutte le altre regioni del Mezzogiorno la povertà è più diffusa rispetto al resto del Paese. Le situazioni più gravi si osservano tra le famiglie residenti in Calabria (32,4%) e Sicilia (32,5%) dove un terzo delle famiglie vive sotto la soglia di povertà.

Incidenza della povertà relativa nel 2012 e nel 2013: confronto tra regioni. Fonte dati: Istat, Indagine sui consumi delle famiglie.


Glossario

Incidenza di povertà relativa: si ottiene dal rapporto tra il numero di famiglie con spesa media mensile per consumi pari o al di sotto della soglia di povertà relativa e il totale delle famiglie residenti.

Soglia di povertà relativa: per una famiglia di due componenti è pari alla spesa media procapite nel Paese. Nel 2013 questa spesa è risultata pari a 972,52 euro mensili.

Scala di equivalenza:  insieme dei coefficienti di correzione utilizzati per determinare la soglia di povertà quando le famiglie hanno un numero di componenti diverso da due. Ad esempio, la soglia di povertà per una famiglia di quattro persone è pari a 1,63 volte quella per due componenti (1.585,21 euro), la soglia per una famiglia di sei persone è di 2,16 volte (2.100,64 euro).



Errore campionario: è l'errore che si commette osservando solo una parte della popolazione e non l'intera popolazione (l'indagine viene condotta su un campione effettivo di circa 21.000 famiglie, estratte casualmente in modo da rappresentare il totale della famiglie residenti in Italia). E' pertanto possibile costruire un intervallo di confidenza intorno alla stima puntuale ottenuta dal campione. Nel 2013, la stima dell'incidenza di povertà relativa in Italia è pari al 12,6%, ma il valore che si otterrebbe osservando l'intera popolazione è compreso, con una probabilità del 95%, tra 11,9% e 13,3%. Tali considerazioni risultano determinanti nei confronti spazio-temporali: limitate differenze tra i valori osservati, infatti, possono non essere statisticamente significative in quanto imputabili all'errore campionario.

ALF

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Aggiornato al:
06.09.2018
Article ID:
11955367