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La Via Francigena verso l’UNESCO: trasmesso il dossier di candidatura, la Toscana coordina il percorso.

Descrizione

È stato trasmesso alla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO il dossier preliminare per il riconoscimento della Via Francigena italiana come Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Il documento, corredato da una nota di merito del Ministero della Cultura, dà avvio alla fase formale del Preliminary Assessment, passaggio necessario per l’inserimento nella lista ufficiale dell’UNESCO.

La Regione Toscana, in qualità di capofila del progetto, in una proficua attività di raccordo con gli organi dello Stato e con gli Enti Locali, ha assunto il ruolo di coordinamento attraverso la Fondazione Sistema Toscana, con l’obiettivo di facilitare il raccordo operativo tra le amministrazioni regionali coinvolte, le amministrazioni comunali e gli attori del territorio.
Il protocollo coinvolge, oltre al Ministero della Cultura e la Toscana, le Regioni Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna e Lazio.

I firmatari hanno istituito un Comitato di Coordinamento interregionale e una Segreteria tecnica, incaricati di monitorare lo sviluppo del progetto, assicurare l’adesione agli standard UNESCO e promuovere il coinvolgimento di partner pubblici e privati.

La candidatura si fonda sulla volontà condivisa di dimostrare il valore universale eccezionale del tracciato, condizione imprescindibile per il riconoscimento, e rappresenta il frutto di un lavoro iniziato nel 2017, sostenuto da studi scientifici, accordi istituzionali e investimenti volti alla valorizzazione del percorso.

La Via Francigena è un asse storico e culturale che attraversa l’Europa e rappresenta per la Toscana anche un modello di sviluppo sostenibile e di coesione territoriale, pienamente in linea con la visione della "Toscana diffusa".

Una particolare attenzione è stata rivolta al ruolo delle relazioni istituzionali con le comunità locali e dei centri urbani minori attraversati dal cammino.
La valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale di questi territori costituisce uno degli aspetti centrali del progetto, in linea con un modello di sviluppo sostenibile e coesione territoriale.

Il riconoscimento UNESCO è ritenuto uno strumento strategico non solo per la conservazione e la promozione culturale, ma anche per generare ricadute positive in termini economici, sociali e turistici. In questo contesto, si riconosce l'importanza di una pianificazione capace di integrare cammini, identità territoriali e strumenti di promozione culturale.

Il dossier redatto con il contributo dell’Associazione Europea delle Vie Francigene e delle strutture tecniche regionali, si inserisce all’interno della Tentative List nazionale, dove la Francigena è presente da diversi anni.
L’obiettivo condiviso è consolidare il percorso di candidatura in vista dell’Assemblea nazionale dell’Associazione Europea delle Vie Francigene, prevista a Roma il prossimo 7 novembre, con l’auspicio di poter avanzare verso il riconoscimento ufficiale del cammino.

L’ambizione non è solo simbolica ma strategica: riconoscere la Via Francigena come asse culturale e spirituale paneuropeo, capace di raccontare oltre duemila chilometri di storia, paesaggi e comunità.

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