La lavorazione del tabacco per la produzione del sigaro TOSCANO® prevede l’ingente utilizzo di fitofarmaci e acqua, oltre a produrre emissioni in atmosfera nella sua fase di essiccazione. Con il sopporto del Psr Toscana 2014-2022 è stato possibile diminuire le criticità ambientali legate al processo di produzione e migliorare la qualità del prodotto.
Progetto: I sigari a marchio toscano
Beneficiario capofila: Manifatture sigaro toscano S.p.A.
Programma di sviluppo rurale (Psr) Feasr 2014-2022:
Partecipazione alla progettazione integrata da parte delle aziende agricole (misura 4.1.3), investimenti nella trasformazione, commercializzazione e/o lo sviluppo dei prodotti agricoli (misura 4.2.1), sostegno a progetti pilota e di cooperazione (misura 16.2), PIF Progetto integrato di fieliera
Importo: contributo erogato 429.258,12 euro
Il progetto
La regione Toscana ospita una delle produzioni più rappresentative dell’Italia nel mondo. Si tratta del sigaro a marchio TOSCANO®, un prodotto d’eccellenza con 200 anni di storia, capace di distinguersi sul mercato grazie alla sua qualità e alla sua efficiente filiera di produzione che parte dalla coltivazione del tabacco di tipo Kentucky.
Il Kentucky è un tabacco scuro, il cui trattamento è realizzato con affumicatura di piante a foglia larga, principalmente foglie di quercia. Il processo richiede tuttavia l’ingente utilizzo di fitofarmaci e acqua. Gli essiccatoi, inoltre, producono emissioni in atmosfera che nel corso degli anni hanno dato alcuni problemi.
È questo il motivo che ha spinto Manifatture Sigaro Toscano S.p.A. a diventare il soggetto capofila di un progetto realizzato con il cofinanziamento del Psr Toscana 2014-2022, finalizzato non solo a diminuire le criticità ambientali legate al processo di produzione, ma anche a migliorare la qualità del prodotto, meccanizzando il suo processo di produzione e trasformazione e introducendo tecnologie innovative in azienda.
Manifatture Sigaro Toscano S.p.A. nasce nel 2006 quando un gruppo di imprenditori riesce a riportare in mani italiane lo storico marchio di sigari, acquistando il ramo d’azienda di origini londinesi che li produce e commercializza. Da subito l’azienda si mostra profondamente legata alla sua filiera, dondole un apporto innovativo, senza rinunciare alla qualità e all’identità del marchio.
Tre sono gli stabilimenti aziendali: due dedicati alla produzione, la Manifattura di Lucca e lo Stabilimento di Cava de’ Tirreni, e un centro di raccolta a Foiano della Chiana in provincia di Arezzo, luogo in cui i coltivatori del tabacco di Veneto, Campania, Lazio, della Valdichiana e della Valtiberina conferiscono annualmente il loro raccolto.
Qui avvengono molte importanti attività quali la perizia del tabacco, il supporto agronomico e la selezione.
Il progetto ha consentito la realizzazione di locali adibiti alla produzione primaria, come magazzini, locale macero ed essiccatoi, e il rinnovamento del parco macchine. È stata infatti rinnovata una cella di conservazione del tabacco ed è stato realizzato un nuovo sistema di fermentazione con un innovativo e automatizzato impianto di movimentazione dei contenitori di tabacco, dotato di condizionamento della cella.
Gli investimenti più innovativi hanno, invece, riguardato l’agricoltura di precisione, con l’acquisto di sistemi GPS e specifiche macchine capaci di effettuare trattamenti antiparassitari e disinfettanti (atomizzatori, nebulizzatori e spargi concime) capaci di regolare il dosaggio dei trattamenti, adattandolo alle reali esigenze della coltura.
Il progetto ha visto inoltre la realizzazione di un intervento finalizzato alla conservazione e al miglioramento della qualità dei suoli, attraverso apporti di sostanza organica da compost e l’introduzione di una pratica agronomica consistente nell'interramento di colture capaci di aumentare la fertilità del terreno (sovescio), oltre all’introduzione di formulati a ridotto impatto ambientale.
Risultati
Grazie al rinnovo delle attrezzature e alla diminuzione dell’utilizzo di prodotti chimici, le aziende sono riuscite a ridurre il loro impatto negativo sull’ambiente, migliorando efficienza produttiva e qualità del prodotto.
In particolare con l’intervento è stato possibile:
- meccanizzare alcune aziende della filiera attive nelle fasi di raccolta e gestione agronomica del prodotto
- innovare le tecniche di trattamento e realizzazione del prodotto attraverso l’acquisto dei nuovi macchinari
- ridurre l’utilizzo di componenti chimici per il trattamento dei terreni
- valorizzare la filiera produttiva del sigaro Toscano, attraverso il miglioramento della qualità del prodotto
Il Progetto è stato presentato al Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf) ed è oggi oggetto di discussione all’interno di un tavolo di confronto sul Tabacco di tipo Kentucky.
I numeri del progetto
1 filiera di produzione e trasformazione valorizzata
Per maggiori informazioni: misure del Psr Feasr 2014-2022 Toscana 2014 - 2022
Parole chiave: tabacco, sigaro toscano, agricoltura di precisione, miglioramento qualità dei suoli