Sulla Terra è da sempre presente un fondo elettromagnetico naturale al quale con il progresso tecnologico si sono aggiunte le onde elettromagnetiche prodotte da impianti di radiocomunicazione, elettrodotti e dalla maggior parte degli apparecchi alimentati da energia elettrica. Lo spettro delle onde elettromagnetiche non ionizzanti viene diviso in Basse Frequenze - ELF (0-300 Hz e Alte Frequenze - RF (tra 100 KHz e 300 Mhz).
La maggiore fonte di inquinamento a bassa frequenza sono gli elettrodotti; per quanto riguarda le alte frequenze gli impianti di radiocomunicazione ed in particolare, gli impianti per la diffusione RTV e gli impianti per le telefonia cellulare.
Per quanto riguarda i rischi sanitari, l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro ha classificato come "possibilmente cancerogeni" nel 2002 (IARC monographs vol 80) i campi magnetici a bassa frequenza e nel 2012 (IARC monographs vol. 102) i campi elettromagnetici ad alta frequenza. La classificazione in oggetto è quella a minore evidenza di cancerogenicità delle tre possibili tipologie di classificazione: "possibilmente cancerogeno", "probabilmente cancerogeno", "cancerogeno"). E' possibile che nel futuro gli studi scientifici portino a conclusioni definitive e certe riguardo i reali rischi sanitari, nel frattempo s'impone l'adozione di norme cautelative.
La Toscana è stata tra le prime Regioni a dotarsi fin dal 2000 di una propria normativa in materia di inquinamento elettromagnetico ad alta frequenza. Dal 2011 è in vigore la l.r. 49/2011 "Disciplina in materia di radiocomunicazione") la quale ha sostituito la l.r. antecedente recependo la normativa statale nel frattempo intervenuta (Legge 36/2001 "Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici" , D. Lgs. 259/2003 "Codice delle comunicazioni elettroniche") e delineando un quadro completo delle competenze in materia.
Per quanto concerne gli elettrodotti Regione Toscana, è stata tra le prime a puntare sulla prevenzione dell’inquinamento elettromagnetico: con la L.R. 51/1999 e il regolamento 9/2000 la Toscana ha anticipato la filosofia della legge quadro nazionale (L 36/2001) in materia: infatti già la LR 51/1999 fissava, in termini di microtesla, obiettivi di qualità per i nuovi progetti, come poi ha definito la legge nazionale.
La Regione ha finanziato la realizzazione presso l'ARPAT del Catasto regionale degli impianti di radiocomunicazione e del Catasto degli elettrodotti. I suddetti catasti forniscono il principale strumento conoscitivo circa la presenza delle sorgenti di inquinamento elettromagnetico sul territorio regionale. Un estratto dei catasti può essere consultato on line sul sito web dell'ARPAT