Dal Social Forum l'impegno alla nuova cittadinanza mondiale

Dal Social Forum l'impegno alla nuova cittadinanza mondiale

 'Felice di essere  al meeting per la seconda volta, commossa di intervenire dopo il 'poeta' Sergio Staino, che ci ha mostrato come anche nei secoli passati vi fosse sempre qualcuno che era straniero  rispetto a qualcun altro'. Rivendica  che 'siamo tutti cittadini dello stesso mondo' , Aminata Dramane Traorè,  scrittrice proveniente dal Mali, coordinatrice del Social Forum Africano, e ribadisce che 'la terrà è una sola, appartiene a tutti e le diversità  ne sono il sale.' Con lei Diaw Mbaye, consigliere comunale a Firenze, presidente del Coordinamento degli immigrati senegalesi in Toscana. Sottolinea l'importanza della recente pronuncia dell'Onu, che ha ribadito i diritti fondamentali, particolarmente riferendosi ai giovani: salute, istruzione, diritto al lavoro. E ribadisce che tutti devono godere dei diritti di cui godono i cittadini. Alla domanda su chi deve avere il diritto di votare fra gli immigrati, risponde: 'tutti coloro che sono in regola devono poter votare per il sindaco della città dove vivono'. E se sarà  necessario cambiare la legge, o anche la Costituzione, Mbaye risponde: 'non c'è nulla di peggio della mancanza del diritto di voto nel paese di origine e anche in quello di residenza'. Partecipazione e diritti: sono queste le due parole chiave per Mbaye, sulle quali chiama tutti ad un maggiore impegno. E Aminata conclude  sottolineando come il Forum Sociale Mondiale sia, a suo giudizio, il luogo privilegiato per la costruzione di una nuova cittadinanza mondiale. Una nuova cittadinanza che tenga conto dei diritti di tutti, a cominciare da quelli alla lingua e alla comprensione, per giungere ad un nuovo equilibrio anche sul piano economico. 'Perché – conclude con un esempio Aminata Traorè – la costituzione del mio Paese, il Mali, deve essere scritta in Francese, ma molti fra gli abitanti del Mali non comprendono questa lingua. Questa è una cosa che ci è stata imposta, così come ci è stato imposto un ordine economico. Queste cose non sono più ammissibili.'
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